Nuove aree per squali e razze, docente UniPa nel team di 160 ricercatori
PALERMO (ITALPRESS) – Approvate come parte di un numero crescente di aree marine ed oceaniche del pianeta in attesa di misure di protezione 65 nuove aree importanti per squali e razze (Important Shark and Ray Areas, ISRA) per la regione del Mar Mediterraneo e del Mar Nero. Questo è il risultato di un complesso lavoro di sintesi, durato alcuni mesi, che ha coinvolto circa 160 ricercatori di varie nazionalità, e si è concluso con la definitiva approvazione delle aree di maggiore interesse per la protezione di squali e razze a livello regionale dopo un processo di revisione condotto da un pannello scientifico indipendente.
Durante il workshop che ha riunito un gruppo ristretto di venti esperti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo e del Mar Nero, e tra questi il professore Marco Milazzo del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo, in qualità di rappresentante per l’Italia, sono state valutate oltre 120 aree preliminari di interesse in funzione di criteri scientifici come la presenza di aree di riproduzione, di aree di nursery o segnalazioni ricorrenti nel tempo di specie vulnerabili e a rischio estinzione.
Oltre alle 65 nuove ISRA, quindici delle quali ricadono nei mari italiani, di cui ben quattro in Sicilia, sei aree saranno mantenute come Aree Candidate che richiedono ulteriore lavoro per l’approvazione, mentre a venti aree è stato assegnato lo status di Area di Interesse.
Le ISRA sono definite come porzioni discrete di habitat ritenute importanti per la ricorrente presenza e lo svolgimento del ciclo vitale di squali, razze e chimere, e che potenzialmente possono essere delineate e gestite ai fini della loro conservazione.
“Siamo particolarmente soddisfatti di aver finalmente messo su una mappa le aree importanti per squali e razze del Mediterraneo e del Mar Nero. I risultati ottenuti portano a compimento il duro lavoro svolto in questi mesi da molti colleghi di università ed enti di ricerca italiani e da diversi collaboratori del Laboratorio di Ecologia e Conservazione Marina del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare di UniPa – commenta il professore Milazzo -. L’articolo 9 della nostra Costituzione, diverse direttive europee e convenzioni internazionali, dichiarano che la Biodiversità deve essere mantenuta e protetta. In ambiente marino, gli elasmobranchi (squali e razze) sono il gruppo animale maggiormente minacciato, con quasi la metà delle specie presenti in Mediterraneo oggi a rischio estinzione e con alcune di queste specie considerate ormai localmente estinte, soprattutto a causa della pesca diretta o accidentale. Ci aspettiamo tutti che le aree individuate dall’IUCN e dai gruppi di lavoro ISRA possano presto essere oggetto di azioni concrete di gestione o conservazione. I lavori appena completati saranno sicuramente di supporto alle azioni del Centro Nazionale della Biodiversità – National Biodiversity Future Center NBFC, finanziato dal PNRR, nel cui ambito il nostro Ateneo svolge un importante ruolo di coordinamento di attività di ricerca”.
I lavori sono stati coordinati dal gruppo ISRA e dallo Shark Specialist Group dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
– foto ufficio stampa Università di Palermo –
(ITALPRESS).
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