Nuova tratta elettrodotto tra Sicilia e Sardegna, Terna chiede autorizzazione
ROMA (ITALPRESS) – Terna ha presentato al Ministero della Transizione Ecologica la richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio della tratta Ovest del Tyrrhenian Link, quella che collegherà Sicilia e Sardegna. Si tratta, si legge in una nota della società, di un ulteriore passo importante, dopo l’avvio nel novembre 2021 del procedimento autorizzativo del tratto tra Sicilia e Campania (ramo est), verso la realizzazione dell’opera.
A seguito dell’istanza inviata al MITE, nelle prossime settimane si terranno le conferenze dei servizi, preliminare e decisoria, durante le quali saranno rispettivamente valutati gli esiti della consultazione pubblica e i pareri di conformità espressi dagli enti preposti.
Il decreto autorizzativo definitivo del Ministero, in seguito al quale Terna potrà avviare la realizzazione dell’opera, è atteso entro la metà del 2023.
La società guidata da Stefano Donnarumma, si legge nella nota, ha avviato la fase di consultazione pubblica per la tratta Ovest del Tyrrhenian Link a settembre 2021. Sulla base delle evidenze emerse durante i sei “Terna Incontra” organizzati con le Istituzioni e le comunità locali di Termini Imerese (in provincia di Palermo) e di Maracalagonis, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Selargius, Settimo San Pietro e Sinnai (in provincia di Cagliari), sono state individuate le soluzioni localizzative delle future stazioni di conversione e del tracciato dei cavi interrati che dall’approdo terrestre del cavo sottomarino raggiungeranno le stesse stazioni.
Per quanto riguarda la Sardegna, dall’approdo del cavo sottomarino di Terra Mala i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 chilometri, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare a Selargius, dove sarà realizzata la stazione di conversione in aree adiacenti alla già esistente stazione elettrica.
In Sicilia, invece, i cavi sottomarini approderanno a Fiumetorto. Da qui i cavi interrati percorreranno un tracciato di 7 chilometri fino a Termini Imerese, in Contrada Caracoli, dove sorgerà la stazione di conversione in prossimità dell’attuale stazione elettrica.
Il processo di progettazione partecipata adottato ormai da anni da Terna, evidenzia la nota della società, consente di coinvolgere attivamente e pubblicamente tutti i soggetti interessati – Amministrazioni comunali e regionali, associazioni di categoria ed enti locali, cittadini e imprese – sin dalle fasi iniziali di definizione e pianificazione degli interventi di sviluppo della rete elettrica nazionale. Nonostante le difficoltà organizzative dovute alla pandemia, l’azienda ha continuato il percorso di dialogo e ascolto dei territori coinvolti attraverso incontri organizzati su piattaforme digitali.
Tramite gli incontri organizzati da settembre 2021 e attraverso le pagine del sito dedicate al progetto (www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link), sottolinea la nota della società, sono state raggiunte oltre 10.000 persone, con picchi in corrispondenza delle giornate degli incontri e dell’uscita dei comunicati stampa.
Il Tyrrhenian Link, intervento strategico per il sistema elettrico italiano per il quale Terna investirà circa 3,7 miliardi di euro, coinvolgerà circa 250 imprese. La nuova infrastruttura consentirà una maggiore capacità di scambio tra le zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili. Inoltre, avrà un ruolo decisivo nel miglioramento dell’affidabilità della rete contribuendo alla sicurezza e all’adeguatezza del sistema elettrico a fronte dell’atteso decommissioning degli impianti a carbone e degli impianti a olio più obsoleti e a maggior impatto ambientale.
La nuova interconnessione è un progetto all’avanguardia che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine da 1000 MW ciascuna in corrente continua (una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna) per una lunghezza totale di 950 chilometri. L’opera sarà a regime nella sua interezza nel 2028, ma il primo cavo – quello relativo al Ramo Est – sarà operativo già a partire dalla fine del 2025.
foto Terna
(ITALPRESS).
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