Made in Italy, Albanese “Le imprese siciliane sono un’eccellenza internazionale”
PALERMO (ITALPRESS) – “Celebriamo una giornata in cui al centro c’è l’impresa, di qualità e di eccellenza, quella che non si preoccupa dei dazi, perché ha un valore aggiunto apprezzato in tutto il mondo. Si esporta negli Stati Uniti, ma non ci possono essere grandi preoccupazioni con la superiorità del prodotto”. Lo ha detto Alessandro Albanese, presidente della Camera di commercio Palermo Enna, parlando nel pomeriggio all’iniziativa organizzata a Palermo, in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, proprio dalla Camera di commercio. “Celebriamo oggi il valore dell’impresa ed il valore dell’imprenditore – ha aggiunto – Senza l’imprenditore, infatti, non potrebbero esserci queste imprese che coprono quasi tutti i rami del made in Italy e danno uno spaccato della Sicilia completamente nuovo e che mette al centro soprattutto le eccellenze”.
All’iniziativa hanno partecipato alcuni imprenditori siciliani come Giuseppe Russello (Omer Spa) Nicola Fiasconaro (Fiasconaro Srl), Manfredi Barbera (Olio Barbera), Lillo Maria Colaleo (Rosa Spa), Maria Giovanna Gulino (Industria Meridionale Alcolici -Ima Srl), Pietro Luigi Matta (Kemeco – Rio Srl). “Le aziende oggi – ha proseguito Albanese – chiedono sempre più infrastrutture, collegamenti più veloci, chiedono tutto ciò che, in altre zone industriali, avrebbero potuto avere ma rispetto alle quali purtroppo siamo molto indietro. Ed inoltre chiedono un sostegno all’internazionalizzazione”.
“Siamo preoccupati per quello che sta accadendo, ma siamo consapevoli che l’impresa Italia ha una particolare resilienza e capacità di resistere alle crisi, meglio di altri paesi europei, come dimostrato in questi 4 anni”, ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando in video collegamento. “Resilienza e dinamismo – ha sottolineato il ministro Urso – sono importanti nel conquistare nuovi mercati e nel cogliere opportunità anche in questi momenti di crisi. Dobbiamo renderci conto, visto che siamo un governo pragmatico, del potenziale dell’industria della difesa, dove abbiamo tante piccole e medie imprese su cui alcuni nostri partner europei, che sono al confine più esposto orientale, devono investire per tutelare la pace e l’indipendenza. Nulla è più scontato anche nel nostro continente”, ha concluso Urso.
“A proposito della minaccia dei dazi, ieri abbiamo approvato una manovra, in giunta, e metteremo più di 12 milioni di euro per l’internazionalizzazione, per carcere di far capire alle aziende siciliane quale sia la nostra strategia – ha aggiunto Edy Tamajo, assessore regionale delle Attività produttive -. Stiamo ragionando su quali mercati aggredire, per cercare di comprendere come, attraverso queste risorse, sia possibile sostenere le nostre aziende per portarle verso mercati diversi da quello americano. Abbiamo già organizzato una missione commerciale a Pechino – ha annunciato –e stiamo lavorando per Shanghai, per la Cina, per l’India, vogliamo portare anche aziende a Dubai e a Riad. Tranquillizziamo gli imprenditori che in questo momento sono preoccupati”.
“Essere imprenditore oggi, soprattutto in Sicilia, significa anche avere una responsabilità sociale – ha detto Roberto Candela, ceo di Eoss Srl – Il ruolo di creare ricchezza, innovazione e posti di lavoro è già molto impegnativo, ma provare a farlo qua significa avere una doppia responsabilità. Sui dazi noi vendiamo più del 95% fuori dall’Italia – ha sottolineato – per cui per noi di Eoss è un tema di stretta attualità, facendo alta tecnologia la pressione è molto inferiore, ci sono pochissimi competitor in questo mercato, ma più in generale i dazi costituiscono certamente un ostacolo”, ha sottolineato Candela.
“A me preoccupa il fatto che il mondo oggi sia preda della volubilità di un uomo. Una volubilità che può essere anche motivata da ragioni economiche e politiche, ma che rende incerti i mercati e disorienta il mondo stesso del commercio, della produzione e della distribuzione – ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando dei dazi e della politica attuata del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump – E’ necessario rintracciare nuovi mercati, ad esempio il mercato orientale e i mercati internazionali, che non siano solo ed esclusivamente quello americano”, ha aggiunto.
“Siamo in questo momento al quarto posto tra i mega atenei italiani, la qual cosa ci porta ad avere una responsabilità molto forte. Il tema di oggi è quello del capitale umano, perché lo Svimez ha calcolato che, entro il 2050, se ne andranno dalla Sicilia più di 1 milione di studenti. I ragazzi non percepiscono prospettive lavorative”, ha affermato il rettore dell’università degli studi di Palermo, Massimo Midiri. “L’imprenditore – ha continuato il rettore – oggi deve entrare nel mondo universitario e l’università deve comprendere cosa vuole il mondo del lavoro. Se iniziamo a creare tirocini, in azienda, realmente utili al ragazzo, questo crea una collaborazione che diventa fondamentale”.
– foto ufficio stampa Camera di Commercio di Palermo ed Enna –
(ITALPRESS).
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