Catania, operazione Catena Spezzata. Rapine, droga ed estorsioni
CATANIA (ITALPRESS) – L’operazione condotta oggi dalla Squadra Mobile di Catania su disposizione della Procura della Repubblica di Catania e denominata Catena Spezzata, data la base criminale insistente ad Aci Catena, ha visto l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura custodia le coercitiva nei confronti di nove persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, tra cui quelli di rapina, estorsione, traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Durante la conferenza stampa di questa mattina alla presenza del questore di Catania Alberto Bellassai e del capo della Squadra Mobile del capoluogo etneo Antonio Sfameni ha mostrato un quadro criminale nel quale Antonino Patanè ricopriva il ruolo di capo anche per via della sua elevata caratura criminale con l’affiliazione al clan Laudani. L’operazione ha avuto luogo tra ottobre e dicembre dello scorso anno e ha visto la commissione di quattro rapine: la prima il 12 ottobre all’interno dell’ufficio postale di via Sebastiano Catania nel capoluogo etneo; la seconda a un autotrasportatore a Campobello di Licata il 23 novembre; la terza a un distributore di carburanti ad Acireale il 26 novembre; la quarta il 5 dicembre sempre a un distributore di carburanti ad Aci Catena. A esse si aggiunge una sventata rapina il 22 dicembre in una ditta di autotrasporti di Belpasso. Il comune denominatore delle rapine perpetrate è l’uso di una pistola semiautomatica, ma all’interno dell’organizzazione criminale trovava spazio anche lo spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico di marijuana da parte di alcuni componenti, che ha portato al sequestro di circa 400 grammi. Gli agenti durante la conferenza hanno sottolineato come oltre i 9 raggiunti oggi (di cui 7 in carcere e 2 ai domiciliari) dall’ordinanza ce ne siano altri due beccati in flagranza di reato. Completano il quadro le estorsioni comminate dopo un furto di un furgone Fiat Ducato a due persone ad Aci S.Antonio, nel Catanese, e la mancanza di addentellati riguardanti agevolazioni all’organizzazione criminale da parte di Patanè. (ITALPRESS).
Foto: xo1
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