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Russiagate, Conte “Ho sempre perseguito l’interesse nazionale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Chiariamo subito che l’Italia ed io non c’entriamo nulla con questa vicenda, che già 3 anni fa è stata vivisezionata dal Copasir ed è stata chiarita. Barr voleva uno scambio di informazioni, la cosa è secretata, non posso dire quali fossero ma erano informazioni che non riguardavano autorità italiane. Al secondo incontro c’è stato il reale confronto tra Barr e i servizi segreti, i nostri si sono limitati allo stretto necessario, non gli hanno aperto l’archivio. A quell’incontro c’è stato poi un seguito colloquiale ad un noto ristorante romano, ma questo non mi sembra un clamoroso scoop…” così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Barr, il quale come ministro della Giustizia ha sotto di sè i servizi di intelligence dell’FBI, quando ha trasmesso la lettera ufficiale tramite il nostro ambasciatore a Washington ha messo per iscritto che non metteva in discussione il nostro operato ma che voleva solo uno scambio di informazioni. L’incontro è stato studiato e preparato, non sono stato nè disinvolto nè disattento” ha aggiunto Conte.
“Io posso aver commesso errori come presidente del Consiglio ma se c’è una cosa che ho sempre perseguito in tutte le sedi è l’interesse nazionale. E’ un’infamità metterlo in discussione” afferma il presidente del Movimento 5 Stelle. “La missione russa a marzo 2020 non ha mai travalicato i confini sanitari. Putin disse che erano unità specificamente attrezzate e non sono emersi elementi di spionaggio. Ho comunque predisposto tutti i nostri comparti perchè seguissero la delegazione russa, perchè la confinassero e prendessero le giuste precauzioni. Altrimenti avremmo dovuto respingerli” ricorda Conte. “Le autorità sanitarie di Bergamo mi dissero che la delegazione era stata confinata all’ospedale da campo ma mi dissero che era stata molto utile, nel luogo dove in quel momento c’erano le bare, dove stava accadendo una tragedia…”.
(ITALPRESS).

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