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L’Inter supera 3-2 il Napoli e va a -4 dalla vetta

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo il Milan, cade per la prima volta anche il Napoli. L’Inter batte 3-2 la capolista dell’ex Spalletti e si porta a -4 dalle due prime della classe grazie ai gol di Calhanoglu, Perisic e Lautaro Martinez. La squadra di Simone Inzaghi ha due punti in meno a parità di giornate dell’ultima Inter di Conte, e allo stesso tempo torna a vincere il primo scontro diretto proprio contro il Napoli, come nella scorsa stagione. Ma l’inizio di gara è dei peggiori. Dopo quattro trasferte di campionato a secco contro l’Inter, la squadra partenopea torna a sbloccarsi nella San Siro nerazzurra dopo appena 17′. Fa tutto Zielinski che ruba palla a Barella e si fa trovare pronto per la conclusione a rete da fuori area dopo l’assist di Insigne. Ma l’Inter è viva e prima dell’intervallo ribalta il risultato. La rete del pareggio arriva al 23′, grazie ad un episodio da moviola: Koulibaly devia col braccio un tiro di Barella e l’arbitro Valeri ha bisogno del Var per assegnare il rigore che Calhanoglu non sbaglia. Per assistere al vantaggio nerazzurro bisogna invece aspettare il 44′: Perisic di testa da posizione defilata anticipa tutti sul calcio d’angolo di Calhanoglu e fa vibrare l’orologio di Valeri che assegna il 2-1.
A complicare ulteriormente le cose in casa Napoli ci pensa al 55′ lo scontro tra Skriniar e Osimhen: l’attaccante ha la peggio, l’occhio si gonfia, spazio a Petagna. E a trovare il gol è sempre l’Inter. Al 62′ Correa fa 65 metri di campo e serve Lautaro Martinez che col diagonale fulmina Ospina e torna al gol che mancava dal 2 ottobre in campionato. Nel finale però c’è ancora partita. Mertens – subentrato a Insigne – al 78′ firma il gol della speranza con un grande destro da fuori area sotto l’incrocio. Grosso spavento invece per Ospina e Dzeko, a terra dopo uno scontro. C’è spazio per due chance. Prima Mario Rui: colpo di testa a botta sicura, miracolo di Handanovic e palla sulla traversa e poi fuori. Infine Mertens che non sfrutta un cross dopo una giocata sublime di Anguissa.
(ITALPRESS).

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