La TV dei Siciliani

Brunetta “Serve un’alleanza europeista”

144

ROMA (ITALPRESS) – “Per troppi anni siamo stati il Paese dell’instabilità e della non credibilità. L’abbiamo pagata carissima. Era l’Italia della bassissima crescita, un’Italia ingiusta, diseguale, l’ultima ruota del carro: sole, pizza, amore e tuppete-ta. Un Paese dove gli investitori stranieri amavano venire in vacanza, ma da cui scappavano a gambe levate se si trattava di rischiare i propri soldi. Quindi, giunti a questo punto, di cosa abbiamo veramente bisogno? Di due cose, sopra tutte le altre: stabilità e credibilità”. Lo dice a Repubblica il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. “Siamo al governo da pochi mesi, abbiamo fatto relativamente ‘pocò, tantissimo rispetto al passato, ma già siamo sulla strada giusta. Green Pass, vaccinazioni, i contagi che scendono, il Pnrr, la credibilità ritrovata in Europa e nel mondo, le riforme. Abbiamo in Draghi una guida autorevole e un governo forte. Il popolo si fida di Draghi, ha capito. La società civile ha capito. Quelli che sembrano non aver capito sono i partiti che compongono l’attuale maggioranza”. “Se la destra sovranista, anti-europea, anti-Green Pass – prosegue Brunetta – va dietro al richiamo della foresta commette un grande errore, perchè il popolo non la pensa così. Lo stesso vale per la sinistra, perchè le persone chiedono stabilità e pragmatismo, non risposte ideologiche. Guardi la storia dell’obbligo di Green Pass. Tutti a prospettare sfracelli, anche a sinistra, poi è arrivato il D-Day e non è successo niente. Come le dicevo, il popolo ha capito”. Brunetta ritiene che ci sia bisogno di “una maggioranza credibile come il suo leader”. “Mi rivolgo ai partiti, a partire dal mio – aggiunge-. Lancio un appello alle donne e agli uomini di buona volontà, ai ‘liberi e fortì di sturziana memoria. Torniamo ai fondamentali, alle grandi famiglie politiche che hanno costruito l’Europa e le sue istituzioni nel dopoguerra: lafamiglia dei popolari, quella liberale e quella socialista. Queste tre culture politiche adesso possono ricostruire l’Italia del futuro”.
(ITALPRESS).

I commenti sono chiusi.